Page 564 - Positio II
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564                        Biografia documentata

                                        poli ad attestarlo - ma sarei troppo lungo e mi debbo ap-
                                        pagare di averle accennate.
                                       Solo in altro motto va dire della carità del prossimo. Il P.
                                        Losito mai ha detto parole che pur da lungi avessero
                                        potuto adombrare la fama del simile 0 dispiacergli in
                                        qualche maniera. Prodigava lodi, ammirazioni, compia-
                                        cimenti a tutti. L'ombra 0 non la vedeva, 0 con sapiente
                                        caritativo accorgimento la dissimulava, il bene, anche un
                                       fil di bene, lo vedeva, lo guardava, lo riguardava, se ne
                                        compiaceva, lo esaltava ed era presso che impatiente a
                                        metterlo in vista.
                                        Che lezione, ripeto anche qui, che lezione per i giovani! E
                                        che lezione per tutti era la sua castissima, pia, gioviale per-
                                        sona! era una cara trasparenza di amore. Oh con quanta
                                        eloquenza anche nel silenzio, ripeteva, amando, operando:
                                        Imitatores mei estote, sicut et ego Christi... " (p. 36).




                             b) A. DE FEO, Elogio funebre dei P. Antonio Maria Losito della
                                      Congregazione dei SS. mo Redentore, Napoli,
                                          Tipografia Melfi & Joele, 1917, 30pp.


                               Questo secondo elogio funebre riporta per intero il discorso letto
                         nella Basilica San Sabino in Canosa il 18 settembre 1917 da P. Alfonso
                         De Feo della medesima Congregazione del Servo di Dio in occasione del
                         solenne trigesimo voluto dal popolo di Canosa per il suo glorioso figlio P.
                         Losito. Come contenuto non si discosta dal precedente elogio funebre e
                         risente anch'esso di uno stile, per certi tratti, enfatico. E' 10 stile proprio
                         degli elogi funebri, riservato a personaggi che hanno lasciato traccia di se
                         nella storia. L'autore si lascia coinvolgere direttamente nel discorso aven-
                         do conosciuto personalmente il Servo di Dio che egli chiama" Sacerdote
                         di angelici costumi" (p. 9). Si conclude con una grande preghiera di invo-
                         cazione al P. Losito, perché dal cielo continui la sua solenne protezione su
                         tutti. La preghiera condensa tutto l'elogio funebre, basta leggeme l'inizio:

                                        "Padre carissimo, da questa valle di pianto te ne sei volato
                                        al Cielo a cogliere il frutto di tanti travagli sofferenze e
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