Page 44 - Venerabile
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dimenticanza del quantitativo originale, o per le ripetute richieste dei pic-
          coli: finì, però, con il confessare quello che aveva fatto. Allora la buona
          donna spiegò subito il suo risentimento, perché per la sera non aveva altro
          e non sapeva come provvedere ad un po’ di pancotto, specie per lui. Padre
          Antonio la calmò, assicurandole che per quella sera non aveva appetito e,
          poi, per la sua salute, preferiva restare senza cena … e andò a letto digiuno.
               Durante il suo rettorato della Casa di Pagani (1907 - 1909) non esitava
          a dare ai poveri tutto quello che aveva; in tantissime occasioni, oltre alla
          propria camicia, offriva le stesse scarpe. Un giorno il fratello portinaio lo
          informò che era giunta una mamma bisognosa di tutto … anche di un pa-
          gliericcio per dormire. Egli abbassò gli occhi, congiunse le mani tremanti,
          e, aprendole in un gesto di commozione, disse di darle ciò che la donna
          aveva richiesto. Un altro giorno il medesimo portinaio gli parlò di un ope-
          raio senza lavoro e pane. Gli rispose: “Date, date quel che occorre!”. Ad
          una famiglia di Canosa che era a Nocera offrì l’intero viaggio per darle la
          possibilità di ritornare a casa.  Un giorno fece dare un pagliericcio della
          Studentato ad un infermo di Pagani.
               Questa carità cresceva nei giorni delle solenni festività. Era solito dire
          che i poveri fossero trattati adeguatamente, specialmente nel mangiare che
          quotidianamente veniva offerto a quanti bussavano alla porta della Casa.
          Una volta fece distribuire il poco denaro della Comunità agli elemosinanti,
          rimanendone completamente privo. La Provvidenza, in cui aveva sempre
          fiducia, gli andava incontro, specialmente nei momenti più bui e inaspettati.
          Un giorno, insieme ai poveri, si presentò un tramviero che già aveva rice-
          vuto 25 Lire di elemosina. Fu riconosciuto dai Padri Redentoristi che vo-
          levano mandarlo via. Padre Antonio, invece, dispose che gli fossero date
          almeno poche lire per l’incomodo di aver aspettato il suo turno. Non solo
          i poveri erano oggetto delle sue premure umane e pastorali.
               Il suo ministero era rivolto anche ad accogliere i peccatori con dolcezza
          e carità. Profondo conoscitore dell’animo umano e delle sue debolezze, in
          molti accorrevano da lui per confessare i propri peccati. La sua parola e il
          suo consiglio erano ricercati anche da abitanti dei paesi limitrofi.  Partico-
          lare attenzione dava ai malati che desideravano una sua visita o per con-
          fessarsi o per ricevere la benedizione che egli mai rifiutava. Confortava
          tutti senza distinzione, con somma pazienza e carità e senza mai dare segno
          di fastidio. La sua ferma e fiduciosa speranza non si stancava di infonderla
          nelle anime a cui sempre ripeteva: “Abbiate fiducia che tutto otterrete dal


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