Page 25 - Venerabile
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(altra città a me cara) - mi nominò ponente per la Causa del Servo di Dio
            p. Losito.
                In un rapido succedersi di immagini passarono nella mia memoria le
            figure di Bartolo Longo, appunto, e quella del venerato arcivescovo Fran-
            cesco Minerva, vostro concittadino: il vescovo che mi ha accolto nel Se-
            minario  a  Lecce  alla  sera  del  3  ottobre  1959  quando  fummo  subito
            accompagnati da lui per gli auguri per la festa onomastica ormai iniziata;
            il vescovo che mi ha ordinato sacerdote ed è stato conconsacrante alla or-
            dinazione episcopale. Quando ero ancora giovane sacerdote, Mons. Mi-
            nerva mi chiese di accompagnarlo in auto a Pagani nella Casa religiosa
            dove il P. Losito era seppellito. Era morto lì, come sapete, il 18 luglio 1917.
            Ci andai, dunque, accompagnando Mons. Minerva e fu in quel viaggio che
            sentii parlare per la prima volta e con tanto amore del P. Losito. Iniziò allora
            le pratiche che condussero nel 1983 alla traslazione dei resti mortali del P.
            Losito in questa Cattedrale di San Sabino.
                Fu il piccolo servizio da autista che resi allora e poi ho completato con
            la mia “ponenza” nella Plenaria dei Vescovi e Cardinali della Congrega-
            zione il 22 settembre scorso e ora perfeziono, per così dire, ringraziando
            insieme con voi il Signore in questa Santa Messa.
                Dalle testimonianze raccolte sull’esercizio delle virtù da parte del Ve-
            nerabile Servo di Dio appaino evidenti i progressi e la crescita costante
            della sua vita spirituale, esemplare per tutti: i suoi confratelli e i tanti fedeli
            che lo hanno accostato. Unanimi sono le testimonianza sulla devozione con
            la quale celebrava la Santa Messa, sulla intensa devozione per la Santa Ver-
            gine e per il fondatore della sua Congregazione, sant’Alfonso. Indiscussi
            furono il suo amore alla Chiesa e al Papa.
                Per di più, l’intensità della sua fede era motivo di incoraggiamento per
            quanti a lui si rivolgevano ai fini di una guida spirituale. Anche la sua precaria
            salute era per quanti lo avvicinavano una scuola di fede. Quanti si rivolgevano
            a lui erano incoraggiati ad aprirsi all’amore di Dio e alla divina Misericordia:
            è bello ricordarlo in questo Anno del Giubileo della Misericordia.
                Nella sua carità verso il prossimo il Venerabile Losito spese ogni ener-
            gia perché l’opera della redenzione potesse raggiungere ogni fedele e ogni
            uomo facendogli sperimentare l’amore di Dio. A immagine del Redentore
            egli donava se stesso ai fratelli più bisognosi.
                In tutto questo, noi potremmo accomunare il nostro Venerabile Antonio
            M. Losito agli apostoli di cui abbiamo udito dal libro degli Atti durante la


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