Organo Grande
Il Grande Organo
Orchestrale del Duomo di San Sabino
Il monumentale Organo a
canne della Basilica Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia è un
magnifico esempio di strumento "Romantico". Costruito dalla ditta
organaria Cav. Pacifico Inzoli & Figli, di Crema, è dotato di due tastiere
di 58 tasti e di una pedaliera di 27 pedali, con un totale di 21 registri reali,
alcuni dei quali di chiaro gusto romantico. La cassa armonica, sobriamente
decorata, è formata da sette piramidi di canne mute. La trasmissione dello
strumento usa il sistema pneumatico-tubolare, tipico del periodo di costruzione.
La storia di questo strumento, unico nel suo genere nella nostra diocesi, è
piuttosto travagliata. La costruzione dell'organo fu proposta dal Servo di Dio
Padre Antonio Maria Losito, il quale, in una lettera
del 1908, richiedeva ai suoi concittadini canosini di raccogliere delle offerte
per realizzarlo. Dai documenti rinvenuti nell'Archivio Storico Prevostale
della Basilica risulta che l'organo fu commissionato nel 1912 dal Venerando
Capitolo dei Canonici della Cattedrale, nella persona di Don Antonio Sergio,
Reverendo Arciprete della Chiesa. Terminati i lavori di costruzione, l'organo fu
collaudato dal Maestro Ulisse Matthey (organista e
compositore torinese nonché
figura storica dell'arte organaria dell'epoca) il 27 Gennaio 1913 e consegnato
nella primavera dello stesso anno alla Basilica Cattedrale di San Sabino. Lo
strumento in principio fu probabilmente collocato su una piccola cantoria nella
navata laterale di destra, accanto alla sacrestia, ma da subito il risultato
sonoro non fu quello sperato. L'organo risultò essere poco sonoro e di
difficile utilizzo in quanto troppo in alto e troppo lontano.
Già l'anno successivo, infatti, fu approntato dalla stessa ditta di costruzione
un progetto di ricollocamento dello strumento. La soluzione più idonea,
valutata sia dal Capitolo Cattedrale sia dalla ditta Inzoli, fu quella di
spostare l'organo sopra un'impalcatura più prospiciente, nella navata centrale
della Cattedrale, da eseguirsi in modo che contenga perfettamente il detto
strumento sopra uno stesso piano. Il lavoro di trasferimento dell'organo fu
eseguito nel 1914 con un costo di 900 Lire. Ma tale soluzione non ebbe l'effetto
sperato. L'organo fu collocato nella cantoria sopra la porta maggiore della
Cattedrale e tale ubicazione comportò diversi problemi. Anzitutto il finestrone
della navata centrale rimase aperto (per circa 10 anni); di conseguenza l'organo
subì diversi danneggiamenti causati dalle escursioni climatiche e dalle
intemperie. In secondo luogo, tale spostamento richiedeva un maggiore
potenziamento dei mantici che non fu mai eseguito. Infatti, il suono che
ne scaturì risultò ancora una volta essere troppo debole. In seguito, nel
1924, il Capitolo Cattedrale decise di intervenire nuovamente. Questa volta i
lavori di ripristino dell'organo furono affidati al Sig. Michele Greco,
organario di Mottola (Ta). Quest'ultimo ipotizzò due soluzioni al riguardo: il
primo progetto richiedeva la chiusura del finestrone centrale dalla parte
esterna, la modifica degli specchietti in legno del prospetto dell'organo in
telai di stoffa (per facilitare l'uscita del suono), una maggiore pressione
d'aria e la chiusura in legno soprastante lo strumento. L'altro progetto, nel
quale era compreso il primo in tutte le sue parti, prevedeva il ribassamento di
un metro dell'organo, lo spostamento in avanti di un altro metro e la chiusura
in legno alle sue spalle. Dei due progetti fu attuato in parte il primo; i
lavori terminarono nel 1927. L'organo finalmente risultò idoneo ad assolvere la
sua funzione. L'ultimo consistente intervento di cui si ha notizia fu effettuato
nel 1959 con l'aggiornamento della meccanica dei registri (probabilmente fu
ripristinato il Ripieno 5 file al II manuale) e della manticeria con l'elettroventilatore.
Altri interventi furono svolti negli anni che seguirono, durante l'Arcipretura
del Reverendo Mons. Francesco Fuzio e del Reverendo Mons. Antonio Piattone, ma
ebbero tutti il carattere di "manutenzione ordinaria".
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L'Organo Monumentale in tutto il suo splendore artistico |